Il centro storico di Torino ospita il Museo d’Arte Orientale, le cui collezioni sono suddivise in gallerie dedicate a cinque aree geografico-culturali. Vengono allestite anche mostre temporanee con temi o itinerari che diventano evento, con visite guidate a cura di Theatrum Sabaudiae e degustazione. E con un ciclo di visite chiamate “Arte e Tè in Oriente”, quale occasione migliore per incontrarci, raccontare ed assaggiare un tè accompagnato dai sapori tipici della zona d’interesse?

Ad inizio 2020 il Museo ha ospitato la mostra “Guerriere dal Sol Levante”. È stata l’occasione per conoscere l’affascinante mondo della figura della donna guerriera in Giappone, attraverso numerosi oggetti e opere, fino ad arrivare ad una vasta parte di esposizione legata alla cultura dei manga. Lungo un arco di otto secoli di storia caratterizzato da battaglie e scontri, le donne, in particolare quelle di classe guerriera, furono educate a svolgere diversi incarichi; le donne guerriere venivano addestrate all’uso di svariate armi, alle battaglie campali e anche all’eventualità di darsi la morte. Tra gli oggetti esposti spiccavano armi originali, la corazza decorata di un’armatura di scuola Myochin, dipinti su rotolo verticale, stampe di celebri artisti di ukiyo-e, kimonoe utensili, tra i quali alcuni strumenti impiegati durante la cerimonia del tè, pratica artistica influenzata dal Buddismo Zen.

Il programma di visita ha compreso anche la degustazionedel tè giapponese Sannen Bancha, considerato una rarità addirittura in Giappone, poiché ottenuto con modalità diverse dai tradizionali processi di lavorazione. Per il paese del Sol Levante questo tè è sinonimo di benessere. Raccolto nei mesi autunnali o invernali, l’attenta selezione manuale di foglie e steli e la successiva vaporizzazione, anticipano un periodo di maturazione (o ossidazione controllata) che dura tre anni: da qui sanneno “tre anni”. Una tostatura controllata di piccoli lotti conclude la lavorazione di questo tè così particolare. Durante la degustazione il tè Sannen Bancha è stato confrontato con il tradizionale tè cotto o Hojicha (solo tostato) così da conoscere le differenze tra due prodotti solo all’apparenza molto simili. La degustazione è stata accompagnata da assaggi di prodotti tipici giapponesi e dolci con polpa di frutta stagionale.